Evoluzione geomorfologica quaternaria della conca intermontana di Carsoli (AQ)

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Collocazione:
Il Quaternario Italian Journal of Quaternary Sciences, 23(1), 55-74
Autore/i:
Maurizio D’OREFICE, Francesco DRAMIS, Elena GRACIOTTI, Roberto GRACIOTTI & Michele SOLIGO
Abstract:

Nel presente lavoro vengono esposti i risultati di uno studio a carattere geologico e geomorfologico, condotto nella conca intermontanadi Carsoli (AQ), ubicata nell’Appennino Centrale, al confine tra le regioni Abruzzo e Lazio.Si tratta di un’ampia depressione di origine tettonica, collocata nel punto di contatto tra due differenti domini paleogeografici, separatida un tratto della linea tettonica “Olévano-Antrodoco”.La Conca di Carsoli è colmata da una successione di sedimenti continentali di rilevante spessore ed estensione, i quali sono statidistinti in diverse unità litostratigrafiche.I sedimenti continentali più antichi affioranti all’interno dell’area in studio sono di origine lacustre (limi, argille e sabbie del Bosco diOricola). Essi sono caratterizzati da uno spessore massimo di circa 200 m e sono diffusi in quasi il 50% della conca, affiorando conuna certa continuità nei suoi settori nord-occidentale e centrale (Bosco di Oricola); affioramenti isolati, invece, sono ubicati lungo ilmargine orientale della depressione. I sedimenti lacustri, la cui deposizione è probabilmente avvenuta tra il Pleistocene inferiore ed ilPleistocene medio, sono limitati verso l’alto da una antica superficie di erosione sub-orizzontale, di cui attualmente rimangono soloalcuni lembi relitti.Ai depositi lacustri fanno seguito, lungo il bordo nord-orientale della Conca di Carsoli, sedimenti fluviali grossolani sospesi sull’attualepiana, deposti anticamente da un paleo-Turano (ghiaie della Madonna delle Grazie).Nella parte centro-occidentale e meridionale dell’area in esame, inizia bruscamente a partire da un’articolata superficie erosiva modellatanei depositi lacustri e nel substrato carbonatico meso-cenozoico, una significativa sequenza di terreni vulcanici di origine locale,datati intorno ai 530-540.000 anni dal presente. Al loro interno sono state distinte tre unità piroclastiche principali, corrispondenti adaltrettanti membri: 1) brecce d’apertura di Oricola Scalo; 2) tufi grigi di Oricola Scalo; 3) tufi rossi di S. Giovanni. Di queste tre unitàsolo le ultime due affiorano ampiamente nell’area di studio.Le brecce di Oricola Scalo sono relative alla fase d’apertura del condotto. Esse consistono in strati di breccia a struttura massiva connessia meccanismi deposizionali da caduta (airfall) e/o da debris flow, separati da livelli di tufo legati a fenomeni di base surge.I tufi grigi di Oricola Scalo sono costituiti essenzialmente da tufi cineritici grigi a lapilli, con laminazione incrociata da surge, e da tufigrigi a lapilli con struttura massiva da pyroclastic flow. I soprastanti tufi rossi di S. Giovanni presentano, invece, uno spessore ed un’estensioneareale maggiore di quella dei tufi grigi sottostanti. L’unità è prevalentemente formata da tufi rossi a lapilli, con strutturedunari o a laminazione parallela da surge e caduta (airfall).Dopo la sedimentazione lacustre e alla fine degli episodi vulcanici, il territorio esaminato è stato interessato da un’intensa dinamicafluviale. Questa ha portato alla sedimentazione, nel settore centro-meridionale ed orientale della conca, di estesi depositi alluvionaliriconducibili ad eventi deposizionali differenti. Lo studio lito-morfo-stratigrafico di questi depositi fluviali, integrato con diverse datazioniradiometriche, ha consentito una loro distinzione in quattro unità (ghiaie, sabbie e limi dei Prati, conglomerati del Fosso Fioio,ghiaie, sabbie e limi dell’Immagine, ghiaie, sabbie e limi del Fiume Turano) incastrate progressivamente le une nelle altre e di età variabiletra il Pleistocene medio finale e l’Attuale.All’interno dell’unità alluvionale riferibile al Pleistocene medio finale è incassato un deposito carbonatico di origine continentale. Sitratta di un orizzonte calcareo (calcareous tufa), datato a circa 46.000 ± 6.000 anni BP, che origina, in corrispondenza del settore meridionaledella conca (Fonte Bosco), un corpo sedimentario di poche centinaia di metri di lunghezza e di 1,5 m di spessore massimo.Per quanto riguarda le fasi deposizionali più recenti, particolarmente significativi si sono rivelati gli studio stratigrafici condotti sulconoide del Fosso Luisa (Camerata Nuova) e la datazione radiometrica di un orizzonte colluviale situato all’interno della sua porzionesuperiore. Tale datazione, fornendo un’età calibrata di 3.550-3.400 anni BP, ha permesso una scansione temporale di alcuni eventisedimentari ed erosivi che hanno caratterizzato la parte alta del conoide nell’Olocene finale.

In the present work the results of a geological and geomorphological study are presented. The study has been carried out in theCarsoli intermontane basin (AQ), a wide depression of tectonic origin, located between Abruzzo and Lazio regions, at the boundary oftwo different palaeogeographic domains, separated by the “Olevano-Antrodoco” tectonic line.The Carsoli basin is filled with a continental sedimentary succession of considerable thickness and extent, which has been classifiedinto several lithostratigraphic units, mainly on the basis of their lithological, morphological and geochronological characteristics.The oldest continental sediments outcropping within the study area are of lacustrine origin (Bosco di Oricola silts, clays and sands).These sediments, whose deposition has probably occurred in the Lower – Middle Pleistocene, are characterized by a maximum thicknessof about 200 m. They are widespread in the north-western and central parts of the basin (Bosco di Oricola) and are locally presenton the eastern edge of the basin.The lacustrine deposits are cut across by an ancient sub-horizontal erosion surface, and at present, only some remnants remain.The lacustrine sediments are covered, on the north-eastern edge of the basin, by coarse fluvial sediments suspended on the presentplain, originally deposited by the paleo-Turano River (Madonna delle Grazie gravels).In the central-western and southern part of the study area, a significant sequence of local volcanic deposits, dated around 530 – 540kyears BP, outcrops. The volcanic sequence abruptly begins from an articulated erosive surface shaped in lacustrine deposits andMeso-Cenozoic carbonatic bedrock. Three main pyroclastic units are distinguished in the following members: 1) Oricola scalo opening–vent breccias, 2) Oricola Scalo grey tuffs, 3) S. Giovanni red tuffs. Only the last two units widely outcrops in the study area.The Oricola Scalo opening-vent breccias are relative to the early opening phase of the conduit. They consist of a massive structureconnected to the depositional mechanisms of airfall and/or debris flow, separated by tuff layers related to base surge phenomena.The Oricola Scalo grey tuffs unit mainly consists of grey ash-lapilli tuffs with surge cross-laminations, and grey lapilli tuffs with a massivestructure of pyroclastic flow. The overlying S. Giovanni red tuffs are characterized, instead, by a thickness and distribution greaterthan that of underlying grey tuffs. The unit is mainly composed of red lapilli tuffs, with dune structures or a parallel lamination of surgeand airfall.After the lacustrine sedimentation and the volcanic episodes, the examined area underwent intense fluvial dynamics. This led to thesedimentation, in the central-southern and eastern part of the basin, of a sequence of alluvial deposits belonging to different depositionalevents. The morpho-litho-stratigraphic analysis of these fluvial deposits, in addition with radiometric ages, allowed for their classificationinto four units (Prati gravels, sands and silts, Fioio Stream conglomerates, Immagine gravels, sands and silts, Turano River gravels,sands and silts) progressively embedded into each other and ranging in age between the late Middle Pleistocene and the Present.Entrenched in the late Middle Pleistocene alluvial unit, in the southern sector of the basin (Fonte Bosco), a few hundred meters longand 1.5 meters thick calcareous tufa layer, dated by U-series method at 46,000 ± 6,000 years BP outcrops.With regard to the most recent depositional phases, great relevance has to be ascribed to the stratigraphic study carried out on theFosso Luisa fan (Camerata Nuova) and the radiometric dating of colluvial horizon, there present. This dating, providing a calibrated 14Cage of 3,550-3,400 years BP, has allowed for a temporal definition of some sedimentary and erosive events that marked the upper partof the fan during the final part of Holocene.

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