Jaminia (Jaminia) Malatestae Esu, 1988 (Mollusca, Gastropoda, Enidae) from the Middle and Late Pleistocene of Central-Southern Italy. Palaecological implications

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Collocazione:
Il Quaternario Italian Journal of Quaternary Sciences, 24(1), 2011, 67-74
Autore/i:
Carmine D'AMICO & Daniela ESU
Abstract:

Jaminia (Jaminia) malatestae is a fossil land gastropod of the family Enidae. The species described by ESU (1988) was dedicated to theQuaternarist geologist and palaeontologist Alberto Malatesta who recognized, at the base of the Ponte Galeria formation (Rome), the“Blue-grey Helicella bearing clays”, stratum typicum of the species, dated to the early Middle Pleistocene. J. (J.) malatestae is an endemicspecies of central-southern Italy ranging from the early Middle Pleistocene to the Late Pleistocene. It was recovered from deposits witholigotypical assemblages of terrestrial gastropods and small mammals of cold-arid climate. During the Middle Pleistocene the speciesoccurred in Lazio, at Fontignano and San Cosimato (Ponte Galeria and Aurelia formations, Rome) in an oligotypic molluscan assemblageof cold climate and reworked in a politypic assemblage of temperate-warm climate respectively, and in Abruzzo, at Case Picconetto(Pescara) in a palaeosol of an alluvial deposit, associated with non-marine mollusc species typical of open environments and coldclimate. In the Middle and/or Late Pleistocene the species occurred in Marche, at Gola della Rossa (Ancona) in a cave-fill deposit witholigotypic molluscs of mountain grassland, and at Polesio (Ascoli Piceno) in a sandy layer interbedded to gravels of the last glacial period,associated with gastropods of open environment and cold climate. In the Late Pleistocene (last gacial period) the species occurredin Campania with oligotypic molluscan assemblage of cold climate from a loess deposit at Telese (Calore River valley) and from a sandylayer interbedded to gravels at Tufino (Naples). Both the structure of the molluscan assemblages and the autoecology of the accompanyingspecies suggest that J. (J.) malatestae populated open-dry palaeoenvironments in the central-southern Italian peninsula duringcold climatic periods of the Middle and Late Pleistocene. Its record in non-marine Quaternary deposits of Italy is an useful tool to inferreliable palaeoenvironmental and palaeoclimatical information.

Jaminia (Jaminia) malatestae è una specie di gasteropode terrestre della Famiglia Enidae conosciuta solo allo stato fossile. La specie,descritta da ESU nel 1988 su materiale fossile proveniente dalle “argille ad Helicella” del Pleistocene medio-inferiore affioranti a PonteGaleria (Roma), è stata dedicata dall’autrice ad Alberto Malatesta, paleontologo e geologo del Quaternario, che per primo individuò le“argille ad Helicella”, stratum typicum della specie, alla base della formazione di Ponte Galeria.La distribuzione cronostratigrafica di J. (J.) malatestae, che risulta essere una specie endemica dell’Italia centro-meridionale, va dal Pleistocenemedio inferiore al Pleistocene superiore. Generalmente si rinviene in associazioni malacofaunistiche e a micromammiferi indicatricidi ambienti aperti e condizioni climatiche fredde ed aride. Nel Pleistocene medio è nota nel Lazio, a Ponte Galeria e, frammentaria,nella formazione Aurelia (Roma) come elemento non autoctono di un’associazione a molluschi terrestri e dulcicoli di clima temperatocaldo,in Abruzzo (Case Picconetto, Pescara) in un paleosuolo di un deposito alluvionale (età ca 0.48 Ma) associata a molluschi terrestridi ambiente aperto e clima freddo. Nelle Marche è nota a Gola della Rossa (Fabriano, Ancona) in un’ associazione oligotipica a molluschiterrestri di prateria montana in depositi di riempimento di una grotta riferiti al “Riss” finale o “Würm” iniziale, e a Polesio (Ascoli Piceno),in un deposito sabbioso intercalato a conglomerati riferiti all’ultimo glaciale, associata a specie terrestri di ambiente aperto e climafreddo. In Campania è stata rinvenuta in associazioni oligotipiche indicatrici di clima freddo-arido in un deposito di loess appartenente al“terrazzo inferiore” del fiume Calore (Benevento), attribuito al Pleistocene superiore (“Würm”), e in sabbie intercalate a ghiaie riferite allostadio isotopico 2 nei pressi di Tufino (Napoli) (valle del torrente Clanio-Acqualonga).Il carattere generalmente oligotipico delle associazioni in cui J. (J.) malatestae è presente e l’autoecologia delle singole specie chel’accompagnano suggeriscono che questa specie popolava i paleoambienti privi di vegetazione arborea e relativamente aridi nell’Italiacentro-meridionale durante le fasi climatiche fredde del Pleistocene medio e superiore, e ne fanno un elemento utile per significativeindicazioni paleoambientali e paleoclimatiche.

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