The interaction of geological and anthropic processes shaping the urban growth of Ferrara and the evolution of the surrounding plain

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Collocazione:
Il Quaternario Italian Journal of Quaternary Sciences, 23(2bis), 355-372
Autore/i:
Marco STEFANI & Marco ZUPPIROLI
Abstract:

The town of Ferrara is placed at the junction of the alluvial plain of the Po River, the innermost portion of the Po River delta plain, andthe alluvial plain fed by the Reno River and other Apennines-derived streams. The depositional evolution of the fluvial system largelyaffected the urban shape, but human intervention in turn modified the river dynamics, to eventually subjugate it into the present-dayartificial state. Ferrara is the only city of the Emilia region not sharing Roman or a pre-Roman origin; the future urban region wasnevertheless well populated during ancient times. During Roman times major artificial intervention was performed on the natural riverframework, through long canal digging and river embankment. After the fall of the Roman Empire, a major restructuring of the riverdrainage system took place, leading to the development of two new distributary channels. Ferrara nucleated during the early MiddleAges (7th century), near the divergence point of these channels, as a Byzantine fortified structure, built on a crevasse splay, part of thenorthern levee body of the main Po channel of the time. The southern side of the fortified village, was about 240 m long, its area35,000 squared metres. The proto-urban structure then grew in a linear way, on the levee crest, because the elevated site offered protectionagainst flooding waters and provided comparatively firm and well drained ground. During the first half of the 11th century, theurbanised area on the northern levee broadly stretched over a distance of about 2300 m, with a width of often less than 100 m. Alsothe southern levee of the Po di Ferrara was progressively built over, during the Middle Ages. At the beginning of the 12th century, thepresent-day Po channel, flowing at the north of the town, was generated through a river reorganisation phase traditionally known asRotta di Ficarolo. During the same century, the Romanesque cathedral was founded, at the distal edge of the sedimentary levee complex.During the following centuries, the early growth way of the urban tissue through individual building cell implantation gave way todiscrete episodes of town growth and district planning. Land reclamation works made the expansion of the urban area toward interfluvialargillaceous depressions possible. At the ending of the 15th century, this northward expansion culminated into a large Renaissanceexpansion (Addizione Erculea). During the following century, the water flow in the southern Po delta channels was suddenly terminatedby an ill-fated attempt to artificially force the Reno River to reach the sea through the former Po di Primaro channel. The very lowtopographic gradients and the elevated sediment load transported by this Apennines-derived river rapidly silted up the ancient Po diFerrara channel, just at the west of the town. Large marsh therefore developed in the areas surrounding the town. After a long periodof stagnation, the urban growth restarted only during the 20th century, in ways utterly unaware of the geological and environmentalconstrains and thus exposed to significant level of environment hazards, such river floods and earthquakes.

Il lavoro interdisciplinare esamina le strette relazioni dinamiche che hanno legato lo sviluppo della città di Ferrara all’evoluzione idrograficae deposizionale della pianura circostante. Lo studio ha riguardato l’architettura stratigrafica del sottosuolo, la cartografia geologicadi superficie, ed il dettagliato rilievo topografico ed architettonico del centro storico. La distribuzione dei corpi sedimentari e delle strutturegeomorfologiche fluviali hanno controllato le forme della crescita urbana, ma l’azione antropica ha a sua volta fortemente influenzatol’evoluzione del reticolo idrografico, fino a renderlo totalmente artificiale. Ferrara sorge alla giunzione fra la pianura a meandri delPo, la parte più interna della piana deltizia padana e la pianura formata dagli apporti del Reno e di altri fiumi di provenienza appenninica.Tutti i sedimenti affioranti nella Provincia di Ferrara sono di età olocenica. Le geometrie dei corpi sedimentari tardo-quaternari sonostate influenzate dall’attività tettonica compressiva in atto in questa porzione dell’Avanfossa Appenninica. Ferrara è l’unico capoluogodell’Emilia-Romagna a non avere avuto un’origine antica. In età romana l’area era però sede di un diffuso insediamento agricolo. Inquesta età furono realizzati importanti interventi di ingegneria idraulica sul ramo deltizio principale del Po e su suoi affluenti appenninici.La fine dell’Impero fu seguita da una drammatica fase di riorganizzazione idrografica, indotta sia da un cambiamento climatico versocondizione più fredde e umide, sia dal venire meno dell'irregimentazione idraulica artificiale. Questa fase di riorganizzazione idrograficagenerò i due nuovi canali distributori deltizi del Po di Volano e del Po di Primaro. Questi canali divergevano proprio in corrispondenzadel futuro nucleo dell'area urbana di Ferrara. Il convergere di percorsi fluviali e terrestri, al confine fra le aree di influenza longobarda egreca, fece scegliere come sede di un nucleo fortificato bizantino un ventaglio di rotta topograficamente elevato, parte dell’argine naturalesinistro del Po. Questo insediamento, costituito da circa due dozzine di case in legno, fornì il primo nucleo di aggregazione delcentro urbano, che inizialmente si sviluppò in modo fortemente lineare, sulla cresta del corpo sabbioso-limoso di argine naturale.Questa struttura sabbiosa forniva infatti terreni drenati relativamente al riparo dal ristagno delle acque di piena. Durante il XI secolo, l’abitatoaveva raggiunto una lunghezza di oltre due chilometri, ma presentava una larghezza media di soli cento metri. Nel secolo successivo,l’abitato si espanse verso il margine esterno del corpo di argine naturale, al cui piede fu fondata, in età comunale, la cattedraleromanica. Nello stesso secolo XII, a monte di Ferrara, una serie di rotte fluviali, conosciute come “Rotta di Ficarolo” generò l’attualealveo del Po, passante a nord della città. In età basso-medievale, il tessuto urbano si espanse lentamente verso la depressione interalvea,conservando comunque una forma fortemente allungata. Sotto la signoria estense, le modalità di espansione passarono da unagraduale espansione “spontanea” del tessuto, per crescita di singole cellule abitative radicate nel substrato stratigrafico, alla pianificazionedi significative addizioni urbane, precedute da importanti lavori di bonifica e protezione idraulica. Nel corso del XIV secolo, la cittàfu circondata da una cortina continua di fortificazioni, ancora allungate lungo il corpo arginale. Il tratto meridionale delle mura mostravaun andamento concavo assai peculiare, che seguiva da vicino la sponda fluviale del XIII secolo. Nel corso del XIV e del XV secolo, laprogressiva riduzione del flusso nei rami meridionali del Po, permise una certa espansione urbana nell’area sabbiosa di alveo. Questaespansione incorporò nell’abitato la precedente isola fluviale di San Antonio.

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