Palaeontological and sedimentologic criteria for high resolution environmental analysis: the Pleistocene succession at Torre Ovo (Salento, south italy)

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Collocazione:
Il Quaternario Italian Journal of Quaternary Sciences, 23(1), 91-102
Autore/i:
Assunta D'ALESSANDRO & Francesco LOIACONO
Abstract:

The about 15 m thick middle and upper Pleistocene succession outcropping near Torre Ovo (south of Taranto, Salento), containsdiverse assemblages of body and trace fossils. The assemblages are sensitive indicator of environmental parameters and allow torecognize stratigraphic key surfaces and infer sedimentation dynamics. The lower unit (1) is a marine faintly layered muddy fine sand,that may be attributable to the middle Pleistocene. The following unit (2) is a marine calcarenite, possibly deposited during M.I.S. 5.5.Blocks of algal calcarenite included in the basal transgressive lag are reworked from inferred M.I.S.7 deposits. The succession endswith a continental unit subdivided into sub-units 3A and 3B, which are late Pleistocene or Holocene in age. Unit (1) includes rare tracefossils in paramoudra-preservation. During a phase of subaerial exposure in a hot, semi-arid climate, the deposit was subjected tointense vadose diagenesis. Unit (2) can be subdivided into four sub-units: 2A and 2B represent the trangressive systems tract, 2Crecords the condensed maximum flooding zone, and 2D the regressive systems tract. Greyish calcarenite (3A), laps onto the basalpart of unit 2. Its upper part includes pebbles and blocks of sub-unit 2D. The sediment is pervasively bioturbated (Camborygmashafts). This ichnogenus is indicative of a terrestrial environment, firm substrate and is influenced by the ground water level. Sub-unit3B, partly coeval to sub-unit 3A, is a reddish terrigenous conglomerate including few Camborygma shafts in rare sand lenses.Tentatively, the deposit has been attributed to M.I.S 3.

Lungo la costa ionica del Salento, nell’area di Torre Ovo (a sud di Taranto), affiora una successione, attribuibile al Pleistocene medio esuperiore, di spessore variabile (al massimo circa 15 metri) che contiene diverse associazioni di fossili in senso stretto ed icnofossili. Leassociazioni sono indicatori di parametri ambientali e permettono di riconoscere importanti superfici stratigrafiche nonché di dedurre ledinamiche deposizionali della sedimentazione. La successione è divisibile in tre unità. L’unità inferiore (1), composta da una alternanzadi straterelli siltosi fangosi e di livelletti sabbiosi più sottili (generalmente inferiori a 2 cm), include rare tracce fossili con conservazioneparamoudra e disperse impronte esterne di nassariidi nel sedimento più fangoso. Può essere correlata a depositi affioranti in prossimitàdi Taranto ed attribuiti al Pleistocene medio. La sovrastante unità (2) è una calcarenite marina, i cui sedimenti furono depositatiprobabilmente durante MIS 5.5. L’unità 2 è stata suddivisa in quattro sotto-unità: 2A e 2B rappresentano il system tract trasgressivo,2C ricorda la zona condensata del maximum flooding, e 2D il system tract regressivo. La successione termina con una unità continentaledivisibile nelle sotto-unità 3A e 3B del Pleistocene superiore o dell’Olocene. La calcarenite grigiastra (3A) si addossa sulla partebasale della unità 2. La sua parte superiore include ciottoli e blocchi della sotto-unità 2D. Il sedimento è pervasivamente bioturbato(Camborygma shafts).Questo icnogenere è indicativo di ambienti terrestri, substrato compatto ed è influenzato dal ground water level.La sotto-unità 3B, in parte coeva alla sotto-unità 3A, è un conglomerato terroso che include lenti sabbiose contenenti rareCamborygma. Tentativamente, il deposito è stato attribuito a M.I.S. 3.

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