Proposal for a thematic itinerary on geomorphological sites along the western coast of the Salento Peninsula, southern Italy

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Collocazione:
Il Quaternario Italian Journal of Quaternary Sciences, 18(1), 2005, 115-123
Autore/i:
Giovanni PALMENTOLA & Maurizio LAZZARI
Abstract:

Researches carried out on the Quaternary coastline modifications along the western Salento Peninsula of Apulia, permitted to survey a succession of well-preserved geomorphological sites. These sites testify the events which interested the studied coastal sector during the Quaternary time from mid-late Pleistocene (MIS 9?) to Holocene (MIS 1). The coastal sector of great landscape value, along which geomorphosites are exposed, is wide some kilometres from Gallipoli town toward north as far as the Punta d’Alto Lido promontory (locally known as the “broken mountain”). In particular, a series of landforms is exposed there, shaped by the sea and by sessile organisms which live along the sea cliffs, as well as by aeolian accumulation and deflation landforms. The variety of well-preserved and easy accessible landforms and their concentration in a not wide coastal sector constitute a good opportunity for both didactic and popularization of the processes which characterize the coastal dynamics, as well as the relative diagnostic elements.

Nel corso di ricerche sulle modificazioni quaternarie della linea di riva lungo la fascia costiera della Puglia, in corrispondenza della costa occidentale della Penisola Salentina è stata rilevata una successione di siti geomorfologici nei quali sono conservate chiare testimonianze degli eventi che, nel corso del Quaternario dal Pleistocene medio-superiore (MIS 9?) all’Olocene (MIS 1), hanno interessato quel settore costiero. Il tratto di pregio paesaggistico lungo il quale sono esposti i geomorfositi che si intende descrivere si estende per alcuni chilometri dalla città di Gallipoli verso nord, fino al promontorio della Punta d'Alto Lido (localmente nota come "Montagna spaccata").
In particolare, lì é presente una serie di forme modellate dal mare e dagli organismi sessili che ne popolano le falesie, e di forme prodotte dalla deflazione e dall'accumulo eolico. La loro varietà, il buono stato di conservazione e la loro concentrazione lungo un settore poco esteso e facilmente percorribile fanno sì che tali siti costituiscano una opportunità per la didattica e la divulgazione dei processi che caratterizzano la morfogenesi costiera, come anche per l’individuazione dei relativi elementi diagnostici.

Abstract (PDF)

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