I “travertini” in Italia: proposta di una nuova nomenclatura basata sui caratteri genetici

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Collocazione:
Il Quaternario Italian Journal of Quaternary Sciences, 17(2/1), 2004, 273-284
Autore/i:
Enrico CAPEZZUOLI & Anna GANDIN
Abstract:

Il termine “travertino” viene generalmente usato in italiano per indicare indistintamente un’ampia varietà di carbonati continentalideposti da acque lacustri, palustri o fluviali, oppure da sorgenti calde o fredde, formatisi cioè in condizioni chimico-fisiche, biologichee climatiche anche molto differenti. I risultati delle ricerche più recenti indicano che queste differenze si riflettono sia sui caratteri geochimicisia sui caratteri litologici di questi depositi che sono tuttora in formazione e di cui si ritrovano abbondanti tracce nel recentepassato. I caratteri distintivi dei vari tipi di carbonati sono tutt’ora argomento di discussione ma è opinione di molti Autori che sullabase dei caratteri petrologici affiancati anche da quelli geochimici, sia possibile effettuare una classificazione genetica affidabile. Inconseguenza sarebbe logico che solamente i depositi concrezionari collegati alle sorgenti idrotermali vengano denominati Travertinoche è un termine nato per i depositi formatisi intorno alle sorgenti calde di Tivoli. I Travertini di norma sono relativamente poco influenzatidai fattori climatici, sono caratterizzati da facies prevalentemente cristalline disposte secondo una regolare laminazione, mostranoalti tassi di accrescimento, scarso contenuto organico e un arricchimento in C13, Carbonio Inorganico Disciolto Totale, Magnesio,Stronzio e Zolfo. D’altra parte, per i carbonati continentali non termali, derivati cioè da acque fredde di origine sia fluvio-palustre sia disorgente, è stato coniato nella letteratura anglosassone più recente il nome di Calcareous tufa. Essi si formano come incrostazionicarbonatiche su supporti formati prevalentemente da organismi vegetali superiori (briofite, giunchi, ecc.) con tassi di deposizione dinorma bassi, sono influenzati dalle condizioni climatiche, e contengono basse concentrazioni di TDIC, di Stronzio e di Magnesio conaccentuato impoverimento in C13. Per rendere più facili le correlazioni e la comprensione nella comunità scientifica, si ritiene necessarionormalizzare anche in italiano la terminologia dei carbonati continentali. A tale scopo si propone di riservare il termine Travertinosolo ai carbonati continentali deposti in corrispondenza di un sistema di sorgente termale, e di utilizzare il termine Calcareous tufa peri carbonati precipitati da acque a temperatura ambiente in sistemi fluvio-palustri.

The word “Travertine” in the common Italian language, is generally used for a variety of continental carbonates deposited by hot- orcold-waters, in the surroundings of spring vents, or in fluvial, palustrine or lacustrine systems. The geochemical signature as well as thelithological and petrographic features of these limestones, appear to be controlled by the physiochemical conditions of the springwaters and/or the depositional environment and climate. The results of recent research indicates that the petrologic features can beused for a genetic classification. The term Travertine, which for a long time has been used to designate the ornamental/building stonequarried in the thermal deposits of Tivoli, should be reserved to calcium carbonate deposits associated to hydrothermal springsystems. This lithology which is slightly enriched in 13C, TDIC, strontium and sulphur, appears to be hardly dependent upon climate. Itis characterized by a primary, low-porosity crystalline fabric, fine daily laminae, and by bacteria and cyanophytes as the dominant organiccomponents. On the other hand, the term Calcareous tufa, coined in the British literature, refers to calcium carbonate deposits formedunder a cool water regime, around karst spring complexes and/or in a fluvio-palustrine environment. This lithology which is depletedin 13C and shows TDIC concentrations more or less in equilibrium with the soil atmosphere, appears to be highly dependent uponclimatic factors. It is characterized by normally low depositional rates, poor bedding, commonly lenticular, highly porous bodies andabundant remains of micro- and macrophytes, bacteria and invertebrates. The distinction between these two groups of lithotypes isnot univocal since the cool water Calcareous tufa deposits are often found as the natural lateral prosecution of Travertines far from thethermal-spring complex. However preliminary, compared analyses of Travertine and Calcareous tufa fabrics show the possibility ofusing petrographic criteria for their distinction. The discrimination of the two types of deposits appear to be essential in the interpretationof the tectonic, climatic and anthropologic meaning of the fossil continental carbonates. For this reason, it is important that thescientific community working on continental carbonates adopt even in Italy a suitable terminology reserving the term Travertine for thedeposits deriving from hot-spring complexes, and Calcareous tufa for the sediments deposited near cold water springs and in fluvial palustrine systems.

Abstract (PDF)

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