Late Holocene environmental evolution of the upper Valle del Gallo (central Alps): an interdisciplinary study

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Collocazione:
Il Quaternario Italian Journal of Quaternary Sciences, 15(2), 2002, 187-208
Autore/i:
Maurizio SANTILLI, Manuela PELFINI, Marco CACCIANIGA, Roberto COMOLLI & Cesare RAVAZZI
Abstract:

Through an interdisciplinary study based on the application of geomorphological, stratigraphic, dendrochronological, pedological and phytosociological methods, the late Holocene environmental evolution of the valley bottom of the upper Valle del Gallo (upper Valtellina/ upper Valle dello Spöl, Central Italian Alps), an area high in the mountains characterized by a strong environmental dynamism, has been reconstructed. The geomorphological survey and some stratigraphic sections prove that the studied area was occupied, probably from the Late-glacial period, by a lacustrine basin. Laminites, microturbidites, fluvial, deltaic and debris flow deposits formed by the progradationof the surrounding fans deposited in the lake and buried it before the Middle Holocene, originating a flat primitive valley bottom.This original surface was subsequently carved by the regressive erosion of the main river and its tributaries which isolated, especially since the Middle Ages, numerous surfaces from the more recent debris flow activity. Some fans were partially dismantled while insome depressed sectors a succession of silty deposits formed by sheet floods accumulated. The adaptation and the reaction of thear boreal vegetation to the debris flow activity allowed us to apply dendrogeomorphological techniques thanks to which some events were dated and the recent morphologic evolution of one of the fans reconstructed. The ecological succession takes place on two typesof carbonatic substratum characterising the study area: sandy gravel deriving from debris flows, silt and fine sands deriving from sheetfloods.The soils and vegetation of the upper Valle del Gallo are generally scarcely developed. The vegetation is dominated by Pinus montana forests at various degrees of evolution, following pioneer communities in which the pine plays a key role. The pedological study shows that pine forests develop on Leptosols, poor and dry grounds rich in rock fragments of the fans, only locally susceptible ofevolving into Cambisols. These surfaces are frequently buried by debris flows that cover the grounds thus inducing regressive stages inthe vegetational series. Yet trees often survive these events since they are able to heal their scars, straighten themselves up and todevelop adventitious roots from the buried base of the stems and branches. On the contrary Fluvisols develop on sheetfloods silty deposits, where peculiar herbaceous communities predominate, adapted to a light periodic burial that does not kill the vegetation. Last but not least must have been the influence of the anthropic deforestation, that has probably contributed in a considerable way to thepresent landscape setting.

Evoluzione ambientale tardo-olocenica dell’alta Valle del Gallo (Alpi Centrali): uno studio interdisciplinare. Mediante uno studio interdisciplinare basato sull’impiego di metodi geomorfologici, stratigrafici, dendrocronologici, pedologici e fitosociologici, è stata ricostruita l’evoluzione ambientale tardo-olocenica del fondovalle dell’alta Valle del Gallo (alta Valtellina/alta Valle dello Spöl - SO), un’area d’alta montagna contraddistinta da un’elevata dinamicità ambientale. Il rilevamento geomorfologico e alcune sezioni stratigrafiche documentano che l’area studiata era occupata, probabilmente a partire dal Tardiglaciale, da un bacino lacustre. In esso si sono depositate laminiti,microtorbiditi, depositi deltizi, fluviali e di debris flows derivati dalla progradazione dei conoidi circostanti, che hanno interrato il lago prima della metà dell’Olocene, dando origine ad un primitivo fondovalle pianeggiante. Questa originaria superficie è stata successivamente intagliata dall’erosione regressiva del torrente principale e dei suoi affluenti, che ha isolato, soprattutto a partire dal Medioevo,diverse superfici dall’attività più recente dei debris flows. Alcuni conoidi sono stati parzialmente smantellati, mentre in alcuni settori depressi si è accumulata una successione di depositi limosi derivati da processi di sheetflood. Gli adattamenti e la reazione della vegetazione arborea all’attività dei debris flows hanno consentito l’impiego di tecniche dendrogeomorfologiche mediante cui sono stati datatialcuni eventi ed è stata ricostruita l’evoluzione morfologica recente di uno dei conoidi. Sui due tipi di substrato carbonatico che caratterizzano l’area di studio, ghiaie sabbiose derivanti da debris flows, limi e sabbie fini derivanti da sheetfloods, ha luogo la successione ecologica. I suoli e la vegetazione dell’alta Valle del Gallo sono, in generale, scarsamente evoluti. La vegetazione è dominata da pinetea Pinus montana con gradi diversi di evoluzione, che seguono aggruppamenti pionieri in cui il pino gioca un ruolo chiave. Lo studio pedologico indica che le pinete si sviluppano su suoli poveri, scheletrici e asciutti di conoide, i Leptosols, solo localmente suscettibili dievolvere verso i Cambisols. Frequentemente queste superfici vengono sepolte da colate di detrito che ricoprono i suoli e inducono stadi regressivi nella serie vegetazionale. Tuttavia, spesso gli alberi sopravvivono a questi eventi poiché sono in grado di rimarginare le cicatrici,raddrizzarsi e sviluppare radici avventizie dalla base sepolta dei fusti e dei rami. Sui depositi limosi di sheetfloods, invece, si sviluppano Fluvisols e prevalgono peculiari aggruppamenti erbacei adattati ad un leggero seppellimento periodico che non uccide la vegetazione.Non meno importante deve essere stata, infine, l’influenza del disboscamento antropico, che ha probabilmente contribuito in modo notevole all’assetto del paesaggio attuale.

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