Soil geochemistry and pedological processes. The case study of the Quaternary soils of the Montagnola Senese (central Italy)

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Collocazione:
Il Quaternario Italian Journal of Quaternary Sciences, 15(1), 2002, 111-120
Autore/i:
E.A.C. COSTANTINI, M. ANGELONE & R. NAPOLI
Abstract:

The role of soil as an environmental filter is widely acknowledged, although not fully understood in all the processes involved.Unfortunately in the monitoring of some environmental parameters indicative of soil quality, such as heavy metals, we can observe a general tendency to simplify the issue. In fact, data refer only to a part of soil, i.e. the uppermost part, or the plow layer, while characteristics and processes which occur in the lower parts of the profile are neglected. On the other hand many soils, like Paleosols, which are quite wide spread in Italy, have a very thick and complex profile, in which a significant elemental concentration can take place as a result of natural, pedological processes. This stresses the importance of in-depth investigation when the object of laboratory analysis isto provide advice for specific land uses.Aim of this work was to study the role played by soil forming processes in addressing element behaviour in some soils of  the Montagnola Senese territory.Results of this work show an accumulation of many elements with respect to parent material. However this trend was not uniform in all cases, pointing out that their re-distribution in soil horizons can be related to different pedogenetic processes. The accumulation ofsome elements in soils can be to some extent related to organic matter content, pH and cation exchange capacity, but mainly in the upper horizons, while clay richness seems to play a more important role in determining the element concentration in all soil horizons:correlation coefficients with high level of significance have been found between clay and Ti, K and Cr, but also Fe, Zn and Pb are correlated with clay content, with the exception of those horizons, which are affected by element redistribution caused by oxidative-reductive processes.Several elements show a time dependent concentration process. Ti, K, Na and Mn seem to increase through time from the Holocene,to the Upper and Middle Pleistocene; Cr, Pb and Zn, similarly to Fe, from Holocene up to the Lower Pleistocene.The accumulation process proceeds along with clay neo-genesis and illuviation, but it can be affected by clay impoverishment, due toferrolysis, together with the element mobilisation produced by reducing conditions. If clay impoverishment is characteristic of eluvial horizons and bleached streaks of fragipan and glossic horizons, mobilisation of Fe, Zn and Pb is manifested in the reduced parts of almost all the horizons with bad drainage.

L’importanza del suolo come ‘filtro ambientale’ è generalmente riconosciuta, sebbene non ancora pienamente compresa in tutti i processiche ne sono coinvolti. Nel monitoraggio di alcuni parametri ambientali indicativi la qualità del suolo, come ad esempio i metalli pesanti, si tende in genere a semplificare le cose, riferendosi solo ad una parte del suolo, quella più superficiale, o strato lavorato,mentre le caratteristiche degli orizzonti sottostanti ed i processi che avvengono nella parte profonda del profilo non sono considerati.D’altra parte molti suoli, in particolare i paleosuoli, piuttosto diffusi in Italia, sono caratterizzati da un profilo molto profondo e complesso,nel quale si può verificare un significativo incremento di elementi per cause naturali, legate a processi pedologici.Scopo di questo lavoro è quello di studiare il ruolo svolto dai processi pedogenetici nell’indirizzare l’accumulo di elementi nei suoli della Montagnola Senese.I risultati del lavoro evidenziano il verificarsi di un accumulo di elementi rispetto al materiale parentale; tuttavia questa tendenza non si è realizzata allo stesso modo per tutti i suoli. Ciò suggerisce che la ridistribuzione degli elementi negli orizzonti pedologici può essere messa in relazione con differenti processi pedogenetici. L’accumulo di alcuni elementi nei suoli è stato correlato al contenuto in sostanza organica, al pH e alla capacità di scambio cationico, soprattutto nei primi orizzonti, mentre un ruolo maggiore è svolto dall’argilla nel determinare il contenuto in elementi di tutti gli altri orizzonti. Coefficienti di correlazione altamente significativi sono stati riscontrati tra argilla e Ti, K e Cr ma anche con Fe, Zn e Pb. Tuttavia questa evidenza non si manifesta negli orizzonti caratterizzati da una ridistribuzione degli elementi provocata da processi di ossidoriduzione.Molti elementi evidenziano un processo di accumulo dipendente dal tempo. Ti, K, Na e Mn mostrano di aumentare col tempo passando dall’Olocene al Pleistocene superiore e medio; Cr, Pb e Zn, analogamente al ferro, dall’Olocene fino al Pleistocene inferiore.Il processo di accumulo procede di regola assieme alla neogenesi ed accumulo di argilla, ma può essere influenzato da altri due processi:l’impoverimento di argilla, attivo negli orizzonti eluviali, glossici e nei fragipan, e la mobilizzazione degli elementi, che avviene intutti gli orizzonti che presentano condizioni riducenti.

Abstract (PDF)

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