Sea level during 4th – 2nd Century B.P. in Egnazia (Italy) from archaeological and hydrogeological data

546 download

Collocazione:
Il Quaternario Italian Journal of Quaternary Sciences, 19(2), 2006, 253-260
Autore/i:
Maurilio MILELLA, Cosimo PIGNATELLI, Mario DONNALOIA & Giuseppe MASTRONUZZI
Abstract:

This paper aims to estimate the mean sea level position during the 4th–2nd cent. B.C. along the Adriatic coast of Apulia using archaeological and geomorphological data from the archaeological site of Egnazia. The detailed topographic survey of wells, cisterns and tombs reported from Giornali di Scavo permitted us to reconstruct the probable groundwater piezometric surface in that period.
Two different scenarios have been considered. The first one considers the active state of wells: we added the value of 35 cm to the elevation of the well–bottom required in order to take water by means of jars. Furthermore, we subtracted the same value to the elevation of the tomb / cistern–bottom because these structures couldn’t come into contact with groundwater. The second one considers the non–activity of wells: the dating of the wells, based on their replenishment, performed on ceramic fragments, indicates the time they were abandoned and the consequent transformation into dump. In this way only the values of well–bottoms for reconstructing the piezometric surface trend are used. The piezometric surface trend corresponding to the two hypothesis was reconstructed with ArcMap 8.3 GIS software through Kriging interpolating method. Sea level during 4th–2nd cent. B.C. stands at least -1,2 m present sea level.

sec. a.C. lungo la costa adriatica della Puglia nei dintorni della città di Egnazia sulla base della ricostruzione del probabile andamento della superficie piezometrica della falda idrica di quel periodo. Per questo studio sono stati utilizzati: i – rilievo topografico di dettaglio dell’area di Egnazia; ii – la profondità dei pozzi e delle cisterne desunte dai Giornali di Scavo. E’ stato ricostruito il possibile andamento della superficie piezometrica della falda idrica dell’epoca in relazione a due differenti ipotesi di lavoro. La prima considera lo stato di esercizio dei pozzi: alle quote dei fondo–pozzi è stato aggiunto il valore di 35 cm, necessario a garantire il prelievo dell’acqua tramite vasi, mentre alle quote del fondo–tombe e cisterne è stato sottratto lo stesso valore di 35 cm, supponendo che tali strutture non dovessero essere a contatto con acque di falda. La seconda ipotesi presuppone l’interruzione dell’esercizio dei pozzi: infatti la datazione dei pozzi basata sul loro riempimento, costituito soprattutto da frammenti ceramici, indica il momento del loro abbandono e la conseguente trasformazione in “discariche”. In tal modo, per la ricostruzione dell’andamento della superficie della falda sono stati considerati esclusivamente i valori dei fondo–pozzi. Attraverso il software ArcMap 8.3 GIS è stato ricostruito, mediante il metodo di interpolazione del Kriging, l’andamento delle superfici piezometriche corrispondenti alle due ipotesi. Si è potuto così ipotizzare che la posizione del livello del mare nel IV–II secolo a.C. fosse almeno 1,2 m al di sotto della sua posizione attuale.

Abstract (PDF)

SCImago Journal & Country Rank