Il sottosuolo del castrum di Grado (Adriatico settentrionale): studi preliminari per una ricostruzione paleogeografica

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Collocazione:
Il Quaternario Italian Journal of Quaternary Sciences, 18(2), 2005, 135-146
Autore/i:
Ruggero MAROCCO, Franca MASELLI SCOTTI, Romana MELIS & Ennio VIO
Abstract:

Un sondaggio geognostico (12 m di profondità dal p.c.) eseguito sul sagrato della basilica tardo romana di Santa Maria delle Grazie di Grado ha permesso di ricostruire l’evoluzione paleogeografia del sottosuolo insulare. Emerge che il centro fortificato dell’isola fu costruito (indicativamente a metà del IV sec d.C.) su un cordone litorale sabbioso, formatosi in seguito alla progradazione di un lobo deltizio di un fiume di notevole trasporto solido. L’analisi lito-biostratigrafica dei terreni attraversati attesta la presenza alla base del sondaggio di depositi paralici, che passano progressivamente a sabbie pelitiche di ambiente circalitorale franco, per poi ritornare alla condizione paralica iniziale. La successione descrive così un micro emiciclo trasgressivo-regressivo che si attua totalmente in ambito marino, in brevi lassi temporali e che non ha eguali nel circondario se non nel sottosuolo dell’attuale delta del F. Tagliamento. I frammenti di manufatti ceramici individuati da -1,6 a -3,6 m e da -4,6 a -6,2 m di profondità dal l.m.m. attuale fanno supporre l’esistenza di uno scalo o di altre attività antropiche costiere che, almeno nel livello più superficiale, risalgono indicativamente a un periodo compreso tra il I sec. a.C. e il I sec. d.C., subito dopo la fondazione della colonia romana di Aquileia (181 a.C.). Il secondo orizzonte con resti archeologici, segnalato anche in un altro sondaggio prossimo a quello analizzato, induce a ritenere che anche prima della fondazione della celebre colonia romana l’area gradese fosse frequentata, grazie alla prossimità ad una foce di un fiume navigabile (paleo Isonzo?).
I risultati conseguiti permettono di ritoccare l’evoluzione costiera dell’area del litorale veneto-friulano fino ad oggi tratteggiata da R. Marocco (1991) e di attestare l’importanza dei fiumi e delle loro continue diversioni nella definizione dell'assetto plani-topografico dell’antica linea di costa dell’Adriatico nord-orientale.

A 12 m deep exploration well drilled on the church-square of the Palaeochristian Basilica of Santa Maria delle Grazie in Grado allowed a reconstruction of the palaeogeographic evolution of the barrier island. The results indicate that the castrum of the island of Grado was built around 4th Century AD on the ridge of a prograding delta lobe of a river with intense solid transport. The litho-biostratigraphic analysis of the subsoil testifies to the presence of paralic deposits at the bottom of the well, which gradually pass to muddy sands of fully circumlittoral environment, and back to the original paralic environment. The sequence, in fact, represents a micro transgressiveregressive hemicycle entirely developed in a marine environment and has corresponding events only in the subsoil of the current Tagliamento River delta. Ceramic fragments recovered from -1,6 m to -3,6 m depth and from -4,6 to -6,2 m depth allow us to suppose the existence of a port or other human coastal activities (villas?) dating back, at least in the top interval, to the 1st Century BC - 1st Century AD, soon after the foundation of the Roman colony of Aquileia (181 BC). The second interval with archaeological remains, which was discovered also in another well very close to the investigated one, let us believe that the area of Grado was settled well prior to the famous Roman colony foundation, due to its proximity to the outlet of a navigable river (palaeo Isonzo ?).
The results obtained from our data highlight a slightly different coastal evolution of the littoral area of Veneto and Friuli Venezia Giulia, already described by R. Marocco (1991), and testify to the importance of ancient river diversions in reconstructing palaeocoastlines of northeastern Adriatic Sea.

Abstract (PDF)

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