New constraints on the occurrence of Y-3 Upper Pleistocene tephra marker layer in the Tyrrhenian Sea

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Collocazione:
Il Quaternario Italian Journal of Quaternary Sciences, 17(1), 2004, 11-20
Autore/i:
Rosalba MUNNO & Paola PETROSINO
Abstract:

A widespread tephra layer, other than the well known Y-5, has been identified in the Upper Pleistocene marine succession in theTyrrhenian Sea. Two investigated gravity cores showed, in fact, the presence of two companion pyroclastic tephra layers, separated bya varying thickness of pelagic sediments. The pyroclastic layers are mainly made up of pumice fragments and glass shards togetherwith few K-feldspars and clino-pyroxene crystals. Both layers are alcali-trachytic in composition, even though a sharp difference emergesin the K/Na ratio that characterizes the two glasses. 14C dating of foraminiferous shells embedded in the clay layers directlyunderlying the most recent tephra gave an age of about 26 ka. An accurate review of literature regarding tephrostratigraphy in theMediterranean area made it possible to correlate the older one to the Y-5 marker layer, joined to the Campanian Ignimbrite eruption, aparoxystic event in the Campi Flegrei area. The younger layer has been correlated with the Y-3 marker layer and probably representsanother huge pyroclastic flow event from the Campanian area, whose products have not yet been distinguished in the field from thoseof typical Campanian Ignimbrite. This work clearly identifies the layer Y-3, firstly recorded by Keller et al. (1978), as the result of a specificvolcanic event different from the Campanian Ignimbrite (marker layer Y-5), defines its mineralogical and chemical compositiontogether with its relative age offering an useful support for paleoclimatic and paleoenvinromental reconstruction of the sedimentation inthe Tyrrhenian area.

Nella successione marina del Pleistocene Superiore, nel basso Tirreno, è stato identificato e caratterizzato un livello di tefra diversodall'Y-5, che è il livello marker in genere associato con la grossa eruzione dell' Ignimbrite Campana. Molti gravity cores analizzati hannoinfatti mostrato la presenza di una doppietta di livelli piroclastici, separati da uno spessore variabile di sedimenti pelagici. I livelli di tefrasono entrambi costituiti da frammenti di pomici e shard vetrose con una minima percentuale di cristalli di k-feldspato e clinopirosseno.Entrambi i livelli mostrano un chimismo alcalitrachitico, ma sono caratterizzati da una netta differenza nel rapporto K/Na. Datazioni 14Cottenute su gusci di foraminiferi prelevati all'interno dell'argilla alla base del tefra più recente hanno fornito un'età di circa 26 ka. Unarevisione accurata della letteratura riguardante la tefrostratigrafia nell'area mediterranea ha permesso di correlare il più antico con ilmarker Y-5, che rimanda all'eruzione dell'Ignimbrite Campana, un evento parossistico proveniente dall'area flegrea. Il livello più recenteè stato correlato con il marker Y-3 e, probabilmente, rappresenta un altro evento di rilievo dell'area campana, i cui prodotti, sul campo,non sono stati ancora distinti da quelli dell'Ignimbrite Campana. Il lavoro identifica in maniera definitiva il livello Y-3, individuato per laprima volta da Keller et al. (1978), come il risultato di un evento specifico diverso dall'Ignimbrite Campana (marker layer Y-5), ne definiscela composizione mineralogica e chimica, l'età relativa e, mappandone la distribuzione, offre un utile supporto per la ricostruzionepaleoclimatica e paleoambientale della sedimentazione nell'area mediterranea.

Abstract (PDF)

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