Geomorphology, tectonics and sedimentology of late Quaternary fans between Guardia Piemontese and Paola (Tyrrhenian coast of Calabria, southern Italy)

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Collocazione:
Il Quaternario Italian Journal of Quaternary Sciences, 16(2), 2003, 217-229
Autore/i:
Francesco MUTO, Gaetano ROBUSTELLI, Fabio SCARCIGLIA, Vincenzo SPINA & Salvatore CRITELLI
Abstract:

An integrated geomorphological, preliminary structural and sedimentological study has been carried out, in order to investigate the roleof tectonic and geological setting on the Late Quaternary evolution of the landscape.The study area represents a portion of the onshore belt located on the eastern margin of the Tyrrhenian extensional basin (CoastalRange). This sector of Calabria consists of a thrust-pile (Calabrian Arc Auct.), including both metamorphic and non-metamorphic rocks.Structural analysis evidences four sets of major fault systems; they affect a monocline consisting of a complex folded morphostructure.The NNW-SSE trending faults are dip-slip and oblique extensional faults, as suggested by superimposition of the striations. The relativechronology suggests that the youngest kinematics is represented by right-lateral normal faults. The NE-trending faults are oblique normaland dip-slip faults; the latter are compatible with the kinematics of the right-lateral NNW trend.Geomorphological analysis allows three generations of alluvial-fans to be distinguished; furthermore, valley-side perched alluvial terracesoccur in the lower reaches of the valley descending from the Coastal Range. The three generations of alluvial fans are telescopicallyarranged, and the apexes of the piedmont fans (1st generation) are entrenched in respect to perched alluvial terraces. The fans atissue derived from steep catchments, developed as consequent and/or subsequent river valleys debouching from the mountain front.The piedmont zone comprises the 1st generation of alluvial-fans, bordered to the West by a nearly N-S striking scarp commonly reachingup to 80 m in height to the South. The present-day coastal plain comprises the 2nd generation of alluvial-fans which lie upon andinterfinger with Late Pleistocene coastal and eolian deposits; the latter sail the foot-zone scarp of piedmont fans. A tephra layer hasbeen recognised within eolian deposits.On the basis of preliminary structural and morphotectonic data, the last tectonic phase responsible for the latest landscape fragmentation,was probably characterised by a NW-SE trending extension direction. Moreover, morphometric measurements and pre-existingoffshore data support the hypothesis that, since Middle-Late? Pleistocene time, weak tectonic subsidence, coupled with marine baselevel rise, constitute the main mechanisms promoting the creation of the accommodation space for fan aggradation.The Quaternary alluvium is characterised by a variety of coarse-grained facies coming to be regarded as alluvial-fan facies. In particular,detailed facies analysis revealed the presence of 4 facies associations, mainly represented by debris flow, debris avalanche depositsand sheetflood facies; facies associations also allow different alluvial fan evolutionary stages to be outlined. In addition, the lithologyof the bedrock outcropping within fan catchments, have been also identified as the main factors which played important roles in controllingthe different depositional processes and consequently facies assemblages.

È stato condotto uno studio integrato di carattere geomorfologico, strutturale e sedimentologico al fine di investigare il ruolo svolto dallatettonica e dall’assetto geologico sull’evoluzione tardo-quaternaria di una porzione della Catena Costiera. Essa rappresenta il margineorientale del bacino estensionale tirrenico. Questo settore della Calabria consiste in una struttura a falde (Arco Calabro Auct.), comprendente rocce sia metamorfiche sia non metamorfiche. L’analisi strutturale evidenzia quattro principali sistemi di faglie, che interessano una complessa morfostruttura. Le faglie NNW-SSEpresentano cinematismi di tipo diretto ed estensionali obliqui, come suggerisce la sovrapposizione delle strie sui piani di faglia. La lorocronologia relativa mostra che la cinematica più recente è rappresentata dalle faglie normali a componente destra. Le faglie NE-SW risultano normal trascorrenti e dirette; le ultime sono compatibili con la cinematica dei sistemi NNW-SSE a componente destra. L’analisi geomorfologica permette di distinguere tre generazioni di conoidi alluvionali. Inoltre, terrazzi fluviali sospesi si rinvengono incastratimorfologicamente nelle porzioni più basse e più distali (verso la costa) delle valli che dissecano la Catena Costiera. Le due generazionidi conoidi sono incastrate a cannocchiale l’una nell’altra, e gli apici dei quelle di prima generazione si incastrano tra i lembi deiterrazzi sospesi. I bacini di drenaggio che alimentano i conoidi, derivanti da un sistema di corsi d’acqua conseguenti e/o susseguentiche sboccano dal fronte montuoso, sono piuttosto acclivi. La zona pedemontana comprende le conoidi di prima generazione ed è limitata ad ovest da una scarpata a direzione circa N-S che verso sud raggiunge anche gli 80 m di altezza. La piana costiera attuale comprende le conoidi di seconda generazione, che si sovrappongono e si interdigitano con i depositi costieri ed eolici tardo-pleistocenici;questi ultimi, nei quali è intercalato un livello vulcanoclastico, suturano la scarpata che limita, verso mare, i conoidi della zona pedemontana.Sulla base di dati strutturali preliminari e morfotettonici è stato possibile individuare l’ultima fase tettonica responsabile della frammentazione del paesaggio nell’area indagata, caratterizzata probabilmente da una direzione di estensione NW-SE. Inoltre, la misura di alcuniparametri morfometrici e la rilettura di dati sismici relativi alla piattaforma continentale sommersa consentono di ipotizzare che, a partiredal Pleistocene Medio-Superiore?, una debole subsidenza, accompagnata dalla risalita eustatica del livello del mare, doveva costituireil principale meccanismo per la creazione dello spazio di accomodamento utile alla crescita dei conoidi.I depositi quaternari affioranti nell’area sono rappresentativi di sistemi deposizionali di conoide alluvionale. In particolare sono statedistinte 4 associazioni di facies, tra cui le principali sono rappresentate da conglomerati massivi (debris-flow e debris-avalanche) e dadepositi di lame di piena (sheetflood); le associazioni di facies hanno consentito, inoltre, di definire differenti stadi evolutivi nella crescitadei conoidi alluvionali. Inoltre, la litologia del substrato, sottesa ai vari bacini idrografici, rappresenta un’ulteriore fattore di controllo nellosviluppo dei differenti processi deposizionali.

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